venerdì 3 ottobre 2008

L'isola dei disperati

Ogni anno, uomini e donne disperati vengono segregati su un'isola, lasciati nel degrado e nella sporcizia, attirati dal miraggio di tornare sulla cresta dell'onda dopo tanti anni.

Ogni anno, come impotenti cavie di laboratorio, persone che nella loro vita hanno conosciuto venti minuti di fama, dovuta principalmente all'abilità nell'emettere rutti e scoregge, vengono raggruppate e spinte a sbranarsi.

Ogni anno, milioni di italiani (be', non esageriamo) godono sadicamente nel vedere soffrire questi esseri umani trattati come animali.

Ogni anno, questo indecente spettacolo si consuma davanti ai nostri occhi, nell'indifferenza generale. Uomini e donne disperati, affamati, consci di non saper fare altro a parte mostrare le tette o berciare "doppia libidine", sbiaditi e ingrigiti dopo anni di oblìo, tornano a casa famosi per sei mesi, forse un anno, ridotti a pagliacci per il divertimento degli avventori di qualche discoteca romagnola, dopodiché, svanita l'ennesima illusione di mortalità, spesi gli ultimi soldi in iniezioni di botulino, ritenteranno con un altro reality.

Noi vogliamo porre fine a questo scempio, che getta nel fango l'intero genere umano.

Dona una zappa a Massimo Ciavarro o Flavia Vento. E se la rifiutano, donagliela forte.